sabato 10 dicembre 2011

La Domenica dei Santi Progenitori




Due domeniche prima della celebrazione del Natale, la Chiesa Ortodossa gioisce nella festa dei santi Progenitori dell’Antico Testamento, compresi quelli che sono venuti prima del dono della Legge. Predissero la venuta del Messia e furono redenti dalla sua salvifica Pasqua. Insieme con il Canone della Natività di Cristo, durante i servizi del giorno sono cantati gl’inni che seguono.

Offriamo lode ai Padri

che han brillato prima e durante la Legge;

con mente retta hanno servito il Signore e Maestro

che irradiava dalla Vergine,

e ora si dilettano nella luce senza fine.

Onoriamo Adamo, il primo uomo-plasmato e antenato di tutti noi,

che è stato onorato dalle mani del Creatore.

Riposa nelle dimore celesti con tutti gli eletti.

[...]

Con l’intera sua bocca, la lingua ed il cuore,

il prodigioso Enoch sperava che nello Spirito

potesse andare con mente divina a Dio, il Maestro di tutti.

Avendo vissuto sulla terra in modo molto gradito,

è stato assunto nella gloria.

Ascoltiamo le parole divine di coloro che gridano ad alta voce,

raccontando della venuta di Cristo.

Poiché ecco, Egli è nato in una grotta da una Vergine senza nozze,

e la sua tremenda nascita è preannunciata ai Magi

con la improvvisa comparsa stella.

[...]

C’è una grande differenza tra esistere e vivere. Molte persone esistono. Pochissimi davvero vivono. Solo coloro che cercano Dio hanno la vita. Solo coloro che si dilettano nei suoi comandamenti e gioiscono nel compiere la sua volontà vanno oltre la semplice esistenza ed effettivamente trovano la vita. “Cercate Dio, e vivrete” (Psalmo 69, 32, LXX). Questo è il grido del salmista Davide, che è particolarmente cantato in questa Domenica e la Domenica dopo Natale. La sua esortazione è in perfetta sintonia con le parole di Dio date a Mosè nella sua Rivelazione della legge divina.

“Vedi io ti ho posto davanti la vita e il bene, la morte e il male. Se obbedirai ai comandamenti del Signore, tuo Dio, che io ti comando oggi, di camminare nelle sue vie, di osservare i suoi comandamenti e i suoi statuti e le sue norme, perché tu viva e ti moltiplichi e il Signore tuo Dio ti benedica nel paese in cui stai per entrare per prenderne possesso. Ma se il tuo cuore si allontana, e non vorrai ascoltare, ma ti lascerai trascinare lontano per adorare altri dèi e per servirli, io vi dichiaro oggi, che certamente perirete; non vivrete a lungo nel paese in cui state andando oltre il Giordano per entrare e prenderne possesso. Io chiamo il cielo e la terra a testimoni contro di voi in questo giorno, che ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, tu e la tua discendenza, amando il Signore tuo Dio, obbedendo alla sua voce e tenendoti unito a lui, perché ciò significa la vita per voi e la lunghezza dei giorni, affinché tu possa abitare sulla terra che il Signore ha giurato di dare ai tuoi padri, Abramo, Isacco e Giacobbe”. (Deuteronomio 30,15-20)

I santi Padri e le sante Madri, insieme con tutti i loro discendenti, hanno scelto la vita. L’hanno trovata nel Messia di Dio, Gesù Cristo, che è la Vita stessa, Parola di Dio incarnata. La celebrazione della Pasqua Invernale è una celebrazione della vita nella Parola di Dio. Perché “Cristo che è la nostra vita” è già apparso (Colossesi 3,4). Abbiamo “contemplato la sua gloria” (Giovanni 1,14). Ora questa gloria è nascosta nella “condizione di servo” (Filippesi 2,7), ma sarà rivelata alla fine dei secoli in potenza per coloro che “hanno amato la sua manifestazione” e “vivono in Lui” (2 Timoteo 4,8; Colossesi 2,6).

Brillate come luci del cielo sulla terra

accendendo la luce della pietà.

Chiamate innanzi il coro di tutta la creazione

mentre cantate il Maestro che salva tutti dalla tentazione,

“BenediteLo, o fanciulli! EsaltateLo, o sacerdoti!

Lodate Cristo, genti tutte, in tutte le età!”.


Tratto da: http://www.antiochian.org/node/18630



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