lunedì 27 agosto 2012

ASIA/SIRIA - Violato l’Arcivescovado greco cattolico di Aleppo



Aleppo (Agenzia Fides) – L’episcopio dell’Arcivescovo Metropolita greco-cattolico di Aleppo, Sua Ecc. Mons. Jean-Clément Jeanbart, è stato violato e saccheggiato durante scontri fra miliziani e truppe lealiste. L’Arcivescovo, il suo Vicario e alcuni preti sono fuggiti poche ore prima dell’episodio, avvenuto giovedì scorso, e si sono rifugiati nella casa dei Francescani ad Aleppo. Secondo fonti di Fides nella comunità cattolica locale, i responsabili “sono gruppi non identificati, che intendono alimentare una guerra confessionale e coinvolgere la popolazione siriana in conflitti settari”. Come conferma a Fides il francescano p. George Abu Khazen, OFM, Pro-vicario Apostolico della comunità cattolica latina, che ha ospitato i confratelli greco-cattolici, “l’Arcivescovo Jeanbart ha espresso grande preoccupazione e costernazione per l’episodio, e ha ripetuto, scosso, un’unica parola: Perchè?”. Poi è partito per il Libano, dove si trova tuttora. Nei giorni successivi, quando i militari hanno ripreso il controllo della situazione, il Vicario di Mons. Jeanbat è potuto tornare in sede, constatando che le porte erano state forzate e che dall’episcopio mancavano diversi oggetti (tra cui computer e proiettore).  P. George spiega che nei giorni scorsi c’è stata battaglia nella città vecchia di Aleppo, e che i combattimenti sono giunti fino alla Fahrat Square, dove vi sono tutti gli arcivescovadi. Oltre a quello greco cattolico (melkita), anche quello cattolico maronita è stato danneggiato. Alcuni miliziani hanno fatto irruzione anche nel museo cristiano bizantino “Maarrat Nahman”, danneggiando reperti e alcune icone. Secondo p. George, una soluzione al conflitto “ancora non si vede, perché nessuno degli attori in campo, nazionali e internazionali, fa pressioni per avviare un reale dialogo”.  Parlando a Fides, un altro esponente della gerarchia locale, che chiede l’anonimato per motivi di sicurezza, lancia l’allarme: “Con l’intervento, ormai assodato, di gruppi di jihadisti, c’è il tentativo di fomentare odio e conflitti settari. Si registra un crescente numero di milizie islamiste wahabite e salafite, provenienti da Cecenia, Pakistan, Libano, Afghanistan, Tunisia, Arabia, Libia: tali gruppi hanno l’unico scopo di portare caos, distruzione, atrocità, e di paralizzare la vita sociale. La popolazione civile siriana ne è vittima. Ma non cadrà in questa trappola”.
(PA) (Agenzia Fides 27/8/2012)

domenica 19 agosto 2012

Il patriarca ortodosso russo firma la riconciliazione con i polacchi cattolici per evangelizzare insieme il mondo





Varsavia (AsiaNews/Agenzie) - Ieri tutto il mondo dei media era polarizzato dal processo alle Pussy Riot. Ma la vera notizia è giunta dalla capitale polacca dove il patriarca russo-ortodosso Kirill e l'arcivescovo Jozef Michalik, presidente della Conferenza dei vescovi polacchi, hanno firmato uno storico messaggio comune in cui chiedono ai loro fedeli di cancellare secoli di violenze e pregiudizi e collaborare per una società arricchita dalla testimonianza cristiana. Il Messaggio di riconciliazione è stato posto sotto la protezione della Madre di Dio. Nella speciale cerimonia fra i due leader, il patriarca Kirill ha donato un'icona della Madre di Dio di Smolensk; i vescovi polacchi hanno donato a lui un'icona della Madonna di Czestochowa. La riconciliazione, si afferma, è frutto di "un sincero dialogo, nella speranza che esso ci aiuterà a guarire le ferite del passato e superare i reciproci pregiudizi". Il Messaggio ricorda   "l'ostilità e la lotta", "la divisione e lo scisma", fino alla "dolorosa esperienza dell'ateismo imposto alle nostre nazioni". In passato la Polonia è stata spesso invasa dai russi; all'inizio della Seconda guerra mondiale è stata invasa insieme dai russi e dalla Germania. Dopo la guerra è passata sotto il controllo sovietico, che ha esercitato un soffocante controllo su entrambe le comunità. Lo stalinismo ha perfino utilizzato gli ortodossi per combattere i cattolici. Il documento ricorda le sofferenze di tutti i cristiani sotto i "regimi atei" (nazismo e comunismo), che hanno "combattuto tutte le forme di religione e lanciato una guerra particolare e crudele contro il cristianesimo e le nostre Chiese. Milioni di persone innocenti sono state trucidate, come ci ricordano i numerosi luoghi di esecuzione e tombe sul suolo russo e polacco".
Il patriarca e l'arcivescovo chiedono alle loro comunità di esercitare il perdono, ma affermano che "perdonare non vuol dire dimenticare. La memoria rappresenta un'importante parte della nostra identità. Abbiamo anche il dovere della memoria davanti alle vittime del passato, che sono state torturate fino alla morte e hanno dato la loro vita credendo in Dio e per la loro patria sulla terra. Perdonare significa abbandonare vendetta e odio, partecipare nella costruzione dell'armonia e della fraternità fra i popoli, i nostri popoli e nazioni, come la base per un futuro pacifico".
Proprio in nome di un futuro di pace, le due comunità si impegnano nell'evangelizzazione "cercando oggi, nell'era dell'indifferenza religiosa e del secolarismo, di compiere ogni sforzo affinché la vita sociale e la cultura delle nostre nazioni non venga privata dei valori morali principali".
Oltre a predicare la Parola di Dio, ad affermare la distinzione fra Stato e Chiesa, a sostenere la tolleranza, le due Chiese vogliono anche impegnarsi in "nuove sfide. Sotto il pretesto del rispetto per i principi della laicità, o la protezione della libertà di scelta, i principi morali basati sui comandamenti di Dio vengono emarginati. Rivendicando l'aborto, l'eutanasia, le unioni dello stesso sesso, presentate come una forma di matrimonio, [tute scelte] imposte da stili di vita consumisti, si negano i valori tradizionali e si esclude dalla sfera pubblica i simboli religiosi".
Con accenni che ricordano l'insegnamento di Benedetto XVI, il documento ricorda che "spesso facciamo fronte a manifestazioni ostili verso Cristo, il suo Vangelo e la croce, come pure a tentativi di emarginare la Chiesa dalla vita pubblica. Una laicità falsamente concepita prende la forma di un fondamentalismo che di fatto è una forma di ateismo".

"Noi crediamo - continua il documento - che non solo il terrorismo e il conflitto armato, ma anche l'aborto e l'eutanasia sono gravi peccati contro la vita e un danno alla civiltà contemporanea".

Dopo aver sottolineato il valore della famiglia come il "buon fondamento di tutta la società", il patriarca e l'arcivescovo concludono affidando alla protezione della Madre di Dio "la grande opera di riconciliazione e avvicinamento delle nostre Chiese e popoli".

© www.asianews.it - 18 agosto 2012

mercoledì 15 agosto 2012

Dormizione della Ss.ma Signora nostra, Madre di Dio e sempre Vergine Maria






Απολυτίκιον Κοιμήσεως της Θεοτόκου

Ἐν τῇ Γεννήσει τὴν παρθενίαν ἐφύλαξας, ἓν τὴ
Κοιμήσει τὸν κόσμον οὗ κατέλιπες Θεοτόκε,
Μετέστης πρὸς τὴν ζωήν, μήτηρ ὑπάρχουσα τῆς
ζωῆς, καὶ ταὶς πρεσβείαις ταὶς σαὶς λυτρουμένη, ἐκ
θανάτου τὰς ψυχὰς ἡμῶν.


"Nella tua nascita hai conservato la verginità
e nella tua dormizione non hai abbandonato il mondo, o Madre di Dio;
Tu passasti alla vita, essendo madre della vita,
e con le tue preghiere liberasti le anime nostre dalla morte:"






εγκώμια της Παναγίας






venerdì 10 agosto 2012

Iconostasi e Liturgia Celeste - III Sessione


Una prospettiva cattolica orientale per la nuova evangelizzazione




Casa del Pellegrino

San Cosmo Albanese ( Cosenza )

29 – 30 – 31 agosto 2012