mercoledì 31 ottobre 2012

Notizie dal Libano


S.E. George Riachy


Domenica 28 Ottobre 2012 è tornato alla casa del Padre S.E. George Riachy, Eparca di Tripoli, Akka e Al-Kaura dei Greco-Melkiti. Il rito funebre si è svolto oggi Mercoledì 31 Ottobre presso la chiesa del monastero di Sant’Elia, Al-Tassiye-Zahle.

Porgiamo le nostre sentite condoglianze a tutta l’Eparchia di Tripoli del Libano e al suo seminarista Michel Skaf, alunno del nostro Pontificio Collegio Greco.


Eterna sia la sua memoria



E la Chiesa sfida halloween.......





In Italia e all’estero ecco gli appuntamenti messi in campo dai cattolici per rilanciare la notte di Ognissanti


Niente zucche, mostri, o teschi, ma volti di Santi: la Chiesa cattolica sfida Halloween. A Roma come a Torino, a Genova come a Benevento, in Polonia come nelle Filippine, i cattolici e le gerarchie ecclesiastiche organizzano e propongono iniziative, oppure rilasciano dichiarazioni, per la notte tra il 31 ottobre e l’1 novembre, affinché venga vissuta e celebrata come la notte di Ognissanti e non della tradizionale simbologia dell’occulto proveniente dagli Usa.


Ecco una carrellata di appuntamenti dichiaratamente «anti-halloween».


Roma. Alle 22,30, presso la basilica di Sant’Anastasia, verrà celebrata una s. Messa «in riparazione agli oltraggi e alle profanazioni che si consumano nella notte di Halloween», afferma don Aldo Buonaiuto, animatore generale del servizio «AntiSette» dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII fondata da don Oreste Benzi; seguirà la Processione eucaristica e una fiaccolata nel Circo Massimo, «luogo del martirio dei primi cristiani». La Cerimonia religiosa sarà presieduta dallo stesso don Buonaiuto.


Torino. «Con sale in zucca. Voi siete il sale della terra (Mt.5,13)» è il titolo della «Notte dei Santi» edizione 2012, organizzata dall’Arcidiocesi di Torino – Ufficio di Pastorale giovanile nel Centro Congressi Santo Volto, a partire dalle 21,30. Il programma prevede preghiera, riflessioni, festa, musica, arte, cultura, cabaret; l’Arcivescovo di Torino mons. Cesare Nosiglia concluderà la serata avviando l’adorazione eucaristica notturna.


Polonia. In un messaggio pubblicato sul sito internet dell’arcidiocesi di Varsavia la ricorrenza di Halloween viene definita dalla Chiesa cattolica polacca «un frutto della propagazione dell’occultismo e della magia», che ha «le sue radici nell’adorazione pagana degli spiriti e di un dio celtico della morte». «Con la scusa di divertirsi», prosegue la nota, «si invitano i bambini e gli adulti a praticare l’occultismo, e questo è in contraddizione con la Chiesa e con la vocazione cristiana». 


Sassuolo (provincia di Modena). Tenere in casa i figli; andare in parrocchia e vestirsi da Santi, oppure con abiti bianchi; portarli in chiesa il giorno di Ognissanti: sono gli «ordini» di don Ermes Macchioni, parroco di San Michele ed esorcista della diocesi di Reggio Emilia e Guastalla; li ha diffusi attraverso Facebook, nella pagina creata per promuovere la quinta «Festa dei Santi», organizzata nei locali della parrocchia.


Genova. La Pastorale giovanile della diocesi di Genova promuove una Veglia di preghiera alle 20,30 nei vicoli della città, presso la Chiesa di N.S. delle Vigne. Durante la celebrazione, alcuni volontari usciranno in coppia in strada per invitare i passanti a entrare in Chiesa.

Filippine. Non si svolgano feste di Halloween nelle scuole cattoliche: l’invito – come riporta Radio Vaticana - arriva dall’«Associazione per l’Educazione cattolica delle Filippine». In una nota padre Greg Banaga, presidente dell’Associazione, ribadisce che tutte le istituzioni cattoliche «hanno il dovere di difendere la dignità delle persone decedute», e non devono «celebrare la festa di Ognissanti e il Giorno dei Defunti con costumi o riti spaventosi».

Imola (provincia di Bologna). «Halloween? Una festa cattolica svuotata di luce dai protestanti e riempita di tenebre dagli occultisti»: è il titolo dell’incontro, promosso dal Gris, che si terrà alle 20,45 nel teatro parrocchiale della frazione di Sesto Imolese.

Benevento. Nella parrocchia di San Modesto, «HOLYween»: si tappezzano di volti di Santi i balconi, le vetrine dei negozi, le facciate delle chiese e le porte delle case.


martedì 30 ottobre 2012





A Te mio preziosissimo amore,  a chi l’ha cercata l’anima mia, a chi ho presentato la mia anima dedicandola fino alla morte senza nessuna condizione, a Te scrivo con tutti i dolori Chiesa mia.

Inizio con un grido di dolore dal più profondo del cuore, grido che raggiunge l’alto dei  cieli,  cieli che piangono  piovendo in abbondanza, sperando che questa  acqua serva come  lavacro dei cuori e dei corpi.

E all’improvviso

Non trovo nessuno che partecipa alla Tua festa, quando il tuo Sposo è presente, perché i presenti sono presenti assenti. Contemplo la Tua bellezza o Sposa dello Sposo e lo vedo sfuocato, perché hai perso  tanto tempo guardando alla Tua bellezza esteriore. Hai perso la Tua ricchezza come Sposa, che attira i partecipanti alla celebrazione e sei diventata un museo che contiene i più bei pezzi d’arte, attiri gli occhi per un certo tempo ma distrai le anime fino all’eternità.

Che Sposa sei diventata?
Una Sposa fatta di pietre morte? O una Sposa fatta di pietre addormentate che sperano  nella resurrezione?

Te lo dico senza esitazione e senza paura: sei in tutti e due i casi morta, perché se non troverai il modo di fare tornare i partecipanti allo Sposo per la celebrazione, per la loro salvezza, per prendere la Sua benedizione per poter fruire amore eterno verso tutti, là avrai compiuto la Tua missione e avrai il diritto di essere il Corpo Misterioso di Cristo, obbedendo allo Sposo non come un tiranno, ma con umiltà e amore come eri nei primi tempi, celebravi nei tempi della persecuzione con i figli tuoi senza paura, ma con estrema passione per incontrarlo sotto qualunque condizione, fino al martirio, come segno d’amore eterno per il tuo Amore, Sposo e salvatore nostro Signore Gesù Cristo.
Allora mia cara amata da Dio, come sei tu che intercedi chiedendo tutte le grazie celesti nella presenza dello Spirito Santo, su di noi abitanti di questa terra, fa che i credenti celebrano la presenza del Tuo Sposo con amore e passione e non preoccuparti della tua bellezza esteriore,  rivestiti del Mantello di Luce come vestito da Sposa e sii fiera della Tua ricchezza interna, che è la Tua vera bellezza.

Perché la bellezza non è quella del corpo ma quella dell’anima

Ti scrivo piangendo del mio dolore ma spero di tutto il mio cuore che tutti i credenti ti piangono non di dolore ma per la mancanza e per amore. Spero che Tu sii La Sposa che ci porta allo Sposo e ci salviamo da una lacrima. Che questa lacrime sia un fiume come il Jordano per un nuovo battesimo per il lavaggio delle anime, e per poter portare l’abito di luce per ospitare nei nostri cuori Lo Sposo nel tempo che verrà. E cosi potremmo aspettarlo con coscienze chiara e cuori pronti in ogni minuto per elevarci con Lui.
Siamo in questi giorni, portati dalle onde delle tentazioni e dei peccati di questo mondo materiale, che ci manda dove non vogliamo andare, per cui ci serve il Tuo grido: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; ravvedetevi e credete al vangelo» (Mar. 1:15).
E cosi concludo la mia lettera a Te, o Chiesa mia amata da Dio, perché hai da scegliere tra le due strade perché Tu sei il Regno di Dio sulla Terra e la porta del Suo Regno Celeste, allora sii attenta ai tuoi passi e che siano ben stabili, perche ti stiamo seguendo, allora o andremmo in inferno se terrai ancora la tua attenzione alla Tua bellezza esterna, o arriveremmo al Regno per godere la Pace Eterna tra le mani del nostro creatore se Tu terrai il Tuo vestito di Luce che ci illumina ;la Vera Strada verso il Regno Celeste.
Hai avuto tutti i doni del tuo fondatore, per cui devi perseguire i suoi passi con certezza e fermezza, imitandolo nell’Umiltà l’Amore fino al Martirion. Dio che ha parlato ai suoi nell’Antico Testamento è ancora in comunicazione con la Sua Sposa oggi per cui riceviamo tramite Te il perdono per poter essere veramente portatori della Sua Parola che vive nei nostri cuori.
Il Regno di Dio è presente misteriosamente nel seno della Chiesa, nei cuori dei fedeli come semi del Regno Celeste, e come il suo Piccolo Gregge (Lc 12:32).  

Michel Skaf, alunno P.C.G.

martedì 23 ottobre 2012

Siria, quella missione che resta in agenda ma senza data




Padre Lombardi: la delegazione vaticana partirà ma non si sa con precisione quando. Le parole del patriarca Gregorio III: "La solitudine dei cristiani nel paese in fiamme"


Si complica il puzzle della missione vaticana in Siria. Annunciata martedì scorso dal segretario di Stato vaticano, il cardinale Tarcisio Bertone, i dettagli sulla visita a Damasco di una delegazione del Sinodo dei vescovi sulla nuova evangelizzazione – a parte la sua composizione, compresa la presenza del porporato statunitense Timothy Dolan – erano da subito stati pochi e incerti.
 In una breve dichiarazione rilasciata oggi, il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi ha precisato che la missione “continua ad essere allo studio e in preparazione” e che l’obiettivo rimane quella di metterla in atto “quanto prima possibile, per rispondere efficacemente alle finalità proposte di solidarietà, pace e riconciliazione”.  Ma, come ha precisato lo stesso Lombardi in risposta alle domande dei giornalisti, la partenza “non sarà domani” ed anzi la questione di quando la missione “possa effettivamente avvenire” rimane “aperta”.
 A rendere più delicati i già difficili preparativi sono, come spiegato dal portavoce, i “gravissimi fatti avvenuti recentemente nella regione”: ovvero, l’attentato di venerdì nel quartiere cristiano della di Beirut, che ha fatto otto morti tra cui il capo dell'intelligence, generale Wissam al-Hassan.
 L’attacco ha destabilizzato il già fragile equilibrio del Paese visitato appena un mese fa da papa Benedetto XVI, ha scatenato la rabbia contro la Siria di migliaia di libanesi scesi in piazza sabato e rischia di segnare una nuova tappa dell’allargamento del conflitto al di là dei confini siriani.
 Né rendono più semplice il quadro le divisioni presenti tra gli stessi cristiani siriani e nella gerarchia cattolica di fronte alla rivolta contro il regime di Bashar al-Assad. In Siria, i cristiani temono da una parte l’aumento dell’influenza dei gruppi fondamentalisti islamici e lo scatenarsi contro di loro della stessa violenza che ha decimato la presenza cristiana in Iraq.
 Ma molti cristiani sono in prima fila nella rivolta, a cominciare da George Sabra, portavoce del Syrian National Council, che ha partecipato un mese fa a un incontro con il Papa. E se la linea del pontefice è chiara – valutazione “positiva” del fenomeno delle primavere arabe, rifiuto della violenza, richiesta di riaprire ad ogni costo il dialogo per uscire dall’impasse – anche nella Chiesa non tutti sembrano sposare al cento per cento la sua linea. È il caso, ad esempio, del più alto esponente della gerarchia cattolica siriana, il patriarca melchita Gregorios III Laham.
 A Roma in questi giorni per il Sinodo dei vescovi, durante un incontro organizzato da “Aiuto alla Chiesa che Soffre” sabato il patriarca ha tracciato un quadro idilliaco della situazione in Siria, senza citare o quasi Assad. La Siria è il Paese “più libero” e avanzato del mondo arabo, ha detto il patriarca al suo pubblico: scuole e ospedali sono gratuiti, il tasso di alfabetizzazione è il più alto della regione, l’economia e l’iniziativa privata sono libere, le donne godono di pieni diritti e sono attive in tutti i rami della società, tutte le fedi sono libere di esprimersi senza restrizioni. Anche dal punto di vista politico, la nuova Costituzione approvata in tutta fretta da Assad dopo l’esplosione della rivolta “include i principi della democrazia islamica” elaborati dall’università Al-Azhar dopo la “primavera” egiziana. Le elezioni dello scorso maggio - in piena guerra civile, considerate un farsa dalla comunità internazionale e boicottate dall’opposizione – sono state per Laham “libere”, con la partecipazione di almeno 15 partiti. Quanto alla polizia segreta, era “terribile” sotto Hafiz al-Assad, padre di Bashar, ma oggi si può parlare liberamente, anche se con qualche cautela. “Ma d’altra parte – ha aggiunto il patriarca – anche in Europa se si vuole dire qualcosa contro gli ebrei, è meglio abbassare la voce…”.
 I ribelli, secondo Laham, sono “stranieri, controllati dagli stranieri e armati dagli stranieri”: “È assurdo dire che combattono per la libertà perché in Siria c’è già la libertà. Se vogliono la libertà, vadano in Kuwait o in Arabia Saudita e vedano quanta ne trovano…”
 Anche alla luce di queste dichiarazioni, i dubbi e le domande aperte sulla prossima missione vaticana rimangono molte, soprattutto per quel che riguarda eventuali contatti con esponenti dell’opposizione. La Santa Sede sa di non poter scontentare il regime per evitare possibili ritorsioni sui cristiani ma è anche consapevole del rischio che la missione si riduca ad una “pubblicità” gratuita per lo screditato regime di Assad. Al di là delle date, in Vaticano sottolineano che, data la situazione del Paese, è impossibile definire un anticipo un “programma” della missione.





martedì 16 ottobre 2012

Chirotonia presbiterale



Domenica 14 Ottobre
nella Chiesa Parrocchiale di Santa Maria  Assunta in cielo di Firmo
il Diacono Angelo Prestigiacomo 
della Eparchia di Lungro ( CS ) 
ex-alunno del Pontificio Collegio Greco di Roma
ha  ricevuto la Chirotonia Presbiterale
per mano di S.E. Donato Oliverio  vescovo di Lungro

Al neo sacerdote porgiamo i nostri più calorosi auguri.


martedì 9 ottobre 2012

Domenica 7 Ottobre - Ordinazione di nuovi Lettori





Domenica 7 Ottobre, memoria dei Santi Sergio e Bacco martiri, durante la divina liturgia nella Chiesa di Sant’Atanasio dei Greci , gli alunni del Pontificio Collegio Greco ( da sinistra ) Giuseppe Di Miceli, Giuseppe Barrale e Mirko D'angelo, seminaristi dell'Eparchia Italo-Albanese di Piana degli Albanesi ( Pa ) hanno ricevuto l'ordine minore del lettorato, tramite le mani di S. E. Sotir Ferrara, Eparca di Piana degli Albanesi di Sicilia. La Divina Liturgia è stata presieduta da S.E. Sotir, concelebravano il Rettore del Collegio Greco P. Manel Nin o.s.b., il Vice rettore P. Giovanni Xanthakis, ed altri sacerdoti e diaconi giunti per l’evento. La Divina Liturgia è stata animata dal coro degli Alunni del Collegio Greco, e dalla comunità della Chiesa di Sant’Atanasio di Roma. Porgiamo i nostri auguri ai neo-lettori.