martedì 28 ottobre 2014

Vescovi Chiese orientali: pace per Ucraina e Medio Oriente




Un appello per la pace in Ucraina e Medio Oriente. Lo rivolgono in un messaggio i vescovi rappresentanti delle diverse Chiese orientali cattoliche in Europa, al termine del loro incontro a Leopoli (Ucraina), che si è concluso ieri, a cinquant’anni della promulgazione dei decreti conciliari Orientalium Ecclesiarum e Unitatis Redintegratio e nel 25.mo anniversario della legalizzazione della Chiesa greco-cattolica ucraina.
“Esprimiamo a tutto il popolo ucraino preghiera, vicinanza e solidarietà di fronte al perdurare del conflitto militare nell’Est del Paese, accompagnato dall’aggressione esterna, che provoca tanta sofferenza, specialmente alla popolazione civile. Invitiamo tutti a imboccare senza indugio la via della pace e della riconciliazione”.
Riguardo poi alla situazione in Medio Oriente, i gerarchi d’Europa affermano che “pace e riconciliazione non giungeranno se non attraverso un intervento chiaro e deciso della comunità internazionale su tutte le parti coinvolte e un investimento nell’educazione per creare nuove generazioni capaci di dialogare tra loro”.
Nel messaggio diffuso questa mattina, i vescovi dedicano un intero paragrafo al “ruolo e contributo delle Chiese orientali cattoliche al cammino ecumenico”. “Riconfermiamo con maggiore consapevolezza - esordiscono i gerarchi cattolici - il nostro diritto e dovere alla cura pastorale dei nostri fedeli ovunque si trovino come anche il diritto all’annuncio del Vangelo a coloro che non lo conoscono ancora”.
Alle Chiese ortodosse, i vescovi auspicano che “anche loro, svolgano nell’amore e nella verità la missione che Dio ha loro affidato”. Ed aggiungono: “Riconosciamo parimenti alle Chiese ortodosse la stessa sollecitudine per la cura dei propri fedeli ovunque nel mondo, senza nessun antagonismo e rispettando il diritto alla libertà religiosa”. Nel messaggio, i vescovi affermano che “la divisione della unica Chiesa di Cristo è una anomalia ecclesiologica”.

Ed aggiungono: “Condividiamo con le Chiese ortodosse la stessa preoccupazione per le tendenze culturali e sociali che portano alla progressiva scristianizzazione e secolarizzazione dell’Europa”. “Siamo convinti - si legge nel messaggio - di essere chiamati a un forte impegno perché l’appello all’unità della Chiesa di Cristo costituisce una delle necessarie, prioritarie e irreversibili dimensioni dell’identità delle Chiese orientali cattoliche, nonostante le difficoltà e le fatiche del cammino ecumenico”. “Le Chiese orientali cattoliche intendono essere attivamente coinvolte nel dialogo di verità e di carità che la Chiesa cattolica svolge con le Chiese ortodosse”. (R.P.)

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