Pontificio Consiglio
per la Promozione dell'Unità dei Cristiani
di Milan Zust
Nel dialogo tra cattolici e ortodossi non si tratta semplicemente di aspettare grandi eventi, come l'incontro del Papa con l'uno o l'altro patriarca, sebbene tali circostanze siano certamente proficue, se ben preparate. Spesso, nel cammino verso una sempre maggiore comunione tra i discepoli di Cristo, contano molto di più i piccoli passi, gli scambi a vari livelli, che pian piano ci avvicinano, ci aiutano a conoscerci meglio, a rispettarci di più e a liberarci dai numerosi pregiudizi accumulatisi nel corso dei secoli. Nell'anno appena trascorso sono stati compiuti molti passi avanti con diverse Chiese ortodosse, in modo particolare con la Chiesa ortodossa russa e con la Chiesa ortodossa serba. Non è il caso di enumerare tutti gli incontri che hanno avuto luogo, che sono stati tanti e a diversi livelli. Da una parte, se è vero che ricordarli servirebbe a sfatare il luogo comune secondo il quale "non succede mai niente", "siamo sempre allo stesso punto" e addirittura "si regredisce", dall'altra è forse preferibile che non se ne parli troppo, perché a volte le situazioni maturano meglio se lontane dalla spettacolarizzazione dei mass media e dalle speculazioni. Vogliamo comunque menzionare alcuni tra gli eventi più rilevanti per dimostrare che, malgrado tutto, qualcosa si muove.
In particolare, possiamo menzionare l'iniziativa delle Giornate della cultura e della spiritualità russa in Vaticano, promossa dallo stesso Patriarca di Mosca e di tutta la Russia, Kirill, tramite il metropolita di Volokolamsk, Hilarion, presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, e organizzata congiuntamente dal Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani e dal Pontificio Consiglio della Cultura. Nei giorni 19 e 20 maggio 2010 si sono svolti a Roma due importanti eventi: un simposio sul tema "Cattolici e ortodossi oggi in Europa. Le radici cristiane e il comune patrimonio culturale d'Oriente e Occidente", presso la chiesa russa di Santa Caterina, e un concerto di musica sacra russa, alla presenza di Benedetto XVI, nell'aula Paolo vi. Il metropolita Hilarion, che nei giorni precedenti aveva visitato diverse città italiane e i rispettivi gerarchi cattolici, ha potuto incontrare anche alcuni capi di dicastero della Santa Sede. Gli eventi menzionati sono stati occasione di ulteriore scambio e hanno permesso di approfondire la conoscenza di alcuni aspetti della cultura e della spiritualità russa. Vanno poi menzionate le visite di gerarchi del Patriarcato di Mosca, in modo particolare del metropolita Hilarion, in Paesi a maggioranza cattolica, come anche di vescovi cattolici in Russia e in Ucraina, oltre ai pellegrinaggi, sempre più numerosi. Aumentano inoltre le possibilità di incontro tra i sacerdoti e i fedeli cattolici e ortodossi a causa della crescente emigrazione, anche in Italia, di cittadini ucraini e moldovi, prevalentemente ortodossi. Il fenomeno dell'emigrazione, pur comportando innegabili difficoltà, favorisce la conoscenza e la solidarietà, che permettono un crescente avvicinamento tra cristiani di confessioni diverse.
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