La Chiesa cattolica maronita ha una nuova guida, mons. Béchara Raï, vescovo di Jbeil-Byblos. Il Sinodo dei Vescovi maroniti lo ha eletto 77.mo Patriarca di Antiochia e di tutto l'Oriente al posto del cardinale Nasrallah Boutros Sfeir, 90.enne, che lo scorso 26 febbraio aveva presentato le dimissioni per raggiunti limiti di età. Il nuovo Patriarca maronita ha 71 anni, è stato ordinato sacerdote nel 1967 e vescovo nel 1986. Dal 1967 al 1975 è stato anche responsabile del Programma arabo della Radio Vaticana.
La Chiesa maronita conta oggi circa tre milioni di fedeli, due terzi dei quali vivono in diaspora.
È strutturata in 23 diocesi e due vicariati in Libano e in altre parti del mondo. Le origini sono riconducibili al Convento di San Marone, situato in Siria, nell’antica località di Apamea. Nel quinto secolo, una piccola comunità monastica siriana si installò nelle montagne libanesi per sfuggire alla persecuzione dei “monofisiti”, cioè dei seguaci dell’eresia del tempo che sosteneva la preminenza della natura divina in Cristo, di fatto negando quella umana. Le Crociate consentirono poi ai maroniti di sigillare nel 1182 la propria unione con Roma (1182). La maronita è la sola Chiesa orientale cattolica non originata da una contrapposizione con la Chiesa ortodossa. Le nazioni interessate alla diaspora sono anzitutto quelle mediorientali (Giordania, Israele, Palestina, Egitto, Siria), comprea anche l’isola di Cipro. Forte la presenza dei maroniti anche nel continente americano, con eparchie in Argentina, Brasile, Messico, Stati Uniti e Canada. Per la comunità maronita in Australia l’eparchia di riferimento è quella di Saint Maron of Sydney.
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