2012-04-11 Radio Vaticana
“Testimone di unità dei cristiani”. Così ieri, nel corso delle esequie in San Pietro, il cardinale Angelo Sodano, decano del collegio cardinalizio, ha ricordato il cardinale Ignace Moussa I Daoud, patriarca emerito di Antiochia dei Siri e già prefetto della Congregazione delle Chiese Orientali. Il porporato si era spento sabato scorso a Roma all’età di 89 anni. Benedetta Capelli:
“Una vita tutta spesa a servizio della Chiesa”. In poche parole il cardinale Sodano ha tratteggiato la figura del Patriarca emerito di Antiochia dei Siri, cardinale Daoud. Un commosso ricordo al quale – ha detto il porporato nella sua omelia – si è anche unito il Papa da Castel Gandolfo. “Testimone di unità” è l’altra definizione usata dal cardinale Sodano per ricordare il cardinale Daoud che si spese con grande impegno alla guida della Congregazione per le Chiese Orientali e prima ancora come capo della Chiesa Patriarcale di Antiochia. Proprio come Patriarca, il cardinale Daoud assunse il nome tradizionale di Ignazio, “grande cultore dell’unità della Chiesa” e primo vescovo di Antiochia dopo l’Apostolo Pietro. “Antiochia era allora – ha detto il decano – una grande città della Siria, lì i discepoli di Cristo avevano iniziato a dirsi cristiani”. Da lì partì poi il grande slancio missionario della Chiesa dove tutti erano uniti “in un’anima sola ed un cuor solo”. Per quell’unità – ha ricordato il cardinale Sodano – nacque il Patriarcato di Antiochia dei Siri. L’amore verso Antiochia ha portato il cardinale Daoud a scegliere come luogo di sepoltura Beirut accanto ai suoi predecessori del Patriarcato Siro. “Noi a Roma – ha concluso il decano – lo ricorderemo sempre come artefice di unità impegnandoci poi a lavorare tutti per il bene della Santa Chiesa, riunita intorno al Successore di Pietro, così come Cristo la volle”
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