La denuncia dalla popolazione del
villaggio di Rableh, situato tra il confine libanese e la città di Qusayr,
nella provincia di Homs rilanciata da Fides.
Si tratta di operai e contadini, uomini,
giovani e donne, che si trovavano a pochi chilometri dal villaggio, impegnati
nei campi per la raccolta delle mele, una delle principali fonti di
sostentamento per la popolazione locale. Il cattolico Abou Fadel, padre di una
delle vittime, contattato da Fides, racconta che ieri, la gente del villaggio ha sentito spari e
raffiche, “dunque siamo andati a vedere cosa stava succedendo. Abbiamo visto
molti furgoni e pick-up che hanno portato via le persone. Nei campi sono
rimaste solo le scatole con le mele raccolte”.
Abou
Fadel riferisce che “questa regione è da mesi completamente sotto il controllo
di bande armate che spadroneggiano. Nelle ultime settimane non potevamo
prenderci cura degli alberi nei campi per mancanza di sicurezza. Poi, grazie a
una trattativa avviata dal governatore di Homs, la situazione sembrava
migliorata”.
L’uomo
prosegue: “Sono molto preoccupato. Mio figlio è tra i rapiti e molti giovani
della nostra famiglia sono scomparsi. Perché? Cosa vorranno i rapitori? Siamo
in angoscia per la loro sorte. Noi siamo un villaggio tranquillo, vicino al
santuario del profeta Sant’Elia, luogo venerato da cristiani e musulmani.
Desideriamo solo vivere in pace con tutti”.
Raggiunto da Fides, il Patriarca greco cattolico
di Damasco, Gregorios III Laham, informato dell’accaduto, “implora Iddio perché
aiuti gli innocenti e i poveri”. Il Patriarca lancia un appello: “Chiedo a
tutti i belligeranti di rispettare i civili e risparmiare vite innocenti”.
Alcuni leader cristiani locali stanno cercando di contattare Ong e
organizzazioni internazionali per chiedere assistenza in tale tragica
situazione
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