sabato 25 maggio 2013

Riflessione...


Il Dio dei Cristiani non è un Dio solitario, ma una famiglia.
In Dio sono tre persone distinte e insieme congiunte in una danza e in un abbraccio cosi intrico da essere uno.. Dio ha creato l’uomo a sua immagine.
Quindi ha plasmato la famiglia come riflesso e riproduzione in piccolo della famiglia divina, la Trinità.  La famiglia, appunto, come “comunità d’amore”. Non un amore qualunque, ma trinitario:  dove cioè l’amore che circola al suo interno e lega i suoi membri deriva dall'amore che arde nel seno della Trinità e imita i rapporti tra le Persone divine.
Sulla terra la famiglia di Nazareth ha realizzato questo modello divino in misura perfetta.
La famiglia, quindi, è nata dal cuore di dio, che è Famiglia.
Lo Spirito Santo, fonte dell’Amore, ci concede le grazie necessarie affinché l’amore familiare, consacrato dal vincolo del Matrimonio, si dimostri più forte di ogni debolezza e ogni crisi.

Sal. 127
Beato chi teme il Signore e cammina nelle sue vie.
Della fatica delle sue mani ti nutrirai, sarai felice e avrai ogni bene.
La tua sposa come vite feconda nell'intimità della sua casa; i tuoi figli come virgulti d’ulivo  intorno alla tua mensa.
Ecco com'è benedetto l’uomo che teme il Signore. Ti benedica il Signore di Sion.
Possa vedere tu il bene di Gerusalemme tutti i giorni della tua vita.

“Al disopra di tutto vi sia la carità che è nel vincolo della perfezione...
Rivestirsi di sentimento di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di magnanimità, sopportandovi a vicenda e perdonandovi scambievolmente.
Come il Signore vi ha perdonato, cosi fate anche voi.
La parola di Dio dimori tra di voi abbondantemente... e tutto quello che fate..., tutto si compirà el nome del Signore.” (Col. 3,12-16)

La mia verità mi dice chi sono e mi fa scoprire che mi realizzo nell’amore: esperienza spontanea dell’incontro nel quale mi dono e sperimento di essere amato, è la felicità alla quale ogni uomo aspira.
Mi sto scoprendo capace di stupore, di meraviglia, di rispetto, di pudore, di attenzione.
La sincerità e la lealtà sono le finestre attraverso le quali rivelo me stesso e colgo la presenza dell’altro.
E’ il miracolo dell’amore: dal bisogno di integrazione al desiderio di condivisione dell’esperienza di comunione originate da una nuova identità, l'identità del Noi. Identità unica, e irripetibile, nella quale si gioca la propria vita in modo definitivo.
E’ la famiglia luogo di originario della nascita e della crescita di una persona umana.
Le esperienze alternative non possono essere riferite, rapportate alla famiglia, possono preparare ad essa, ma non solo la famiglia, che come tale è il primo istituto naturale con valenza giuridica e precede ogni altra istituzione primordiale, tra cui lo Stato, che non crea la famiglia, ma la riconosce nel suo significato pubblico e sociale e la protegge per il suo compito pubblico insostituibile. La cultura attuale pretende di assimilare anche da un punto di vista giuridico le esperienze alternative alla famiglia; se nel contesto dei diritti individuali, ciò puo essere perseguito, non bisogna trascurare di chiamare le cose con il proprio nome.
Non vanno trascurate le patologie nella comunicazione affettiva e nella famiglia. Basti pensare alle tante situazioni di irregolarità. Le sofferenze vanno accettate, e, per quanto possibile, curate.
Compito educativo in associazione (A.G.E.S.C.I.), da parte degli Adulti, Capi Educatori, è “annunciare il Vangelo della Famiglia”, attraverso la testimonianza personale o di coppie dei Capi, mostrare l’ideale incarnato storicamente nella propria vita. Preparare percorsi formativi sull'amore  attraverso metodi che aiutino i ragazzi al rispetto, alla collaborazione, all'amicizia In situazioni particolari (relazioni affettive capo-ragazza, capo-genitore) avere molto rispetto, abbandonando il giudizio, affermando la verità cristiana sull'amore e sulla famiglia, “facendo sempre la verità nella carità”.  

di Gabriele Rinaldi

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