mercoledì 29 maggio 2013

29 Maggio 1453: caduta e distruzione di Costantinopoli ad opera degli ottomani.




      A mezzogiorno le strade di Costantinopoli erano ingombre di cadaveri, le case erano vuote, visto che gli ottomani stavano uccidendo e catturando donne e bambini che, diranno le cronache, furono poi stuprati e impalati. Le medesime cronache affermano anche che le chiese furono distrutte, le icone tagliate, i libri bruciati. Il palazzo Imperiale bizantino, il palazzo delle Blacherne, era deserto e l'icona più venerata dai bizantini, la Vergine Odigitria, fu tagliata in quattro pezzi. A Santa Sofia i preti stavano celebrando la liturgia mattutina; quando sentirono gli Ottomani arrivare, allora sbarrarono la grande porta di bronzo, ma gli ottomani la ruppero a colpi d'ascia, i preti furono uccisi mentre celebravano la messa, e sgozzati anche sopra l'altare. In chiesa vi era una grande massa di gente che, venuta a sapere che i Turchi stavano per arrivare, si era raccolta in chiesa nell' attesa di un angelo che, secondo una tradizione, avrebbe cacciato i Turchi da Costantinopoli quando l'avrebbero espugnata. Ma una storia popolana narra che due preti presero i calici e le patene e si volatilizzarono, per riprendere la messa dal punto in cui l'avevano interrotta solo quando Costantinopoli fosse tornata in mano cristiana.

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