Domenica di Santa Maria Egiziaca
Quanto
del cammino fin qui percorso abbiamo fatto nostro? Quanta strada abbiamo fatto
sulla via della conversione? Tutto ciò che ci riguarda infatti sta per giungere
alla fine. D’ora in poi noi seguiamo i discepoli:“Mentre erano in viaggio per
salire a Gerusalemme, Gesù camminava davanti a loro... (e disse loro:) ‘Ecco,
noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’Uomo sarà consegnato ai sommi
sacerdoti e agli scribi: lo condanneranno a morte, lo consegneranno ai pagani,
lo scherniranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo uccideranno; ma
dopo tre giorni risusciterà’” (Marco 10, 32-45). È l’evangelo della quinta
domenica. Abbiamo visto come già dalla terza domenica il tono delle liturgie
quaresimali sia cambiato. Se durante la prima parte della Quaresima lo sforzo
aveva di mira la nostra personale purificazione, ci è dato di capire ora che
questa purificazione non è fine a sé stessa, ma ci deve portare alla
contemplazione, alla comprensione e all’appropriazione del mistero della croce
e della risurrezione. Il significato del nostro sforzo ci è ora rivelato: si
tratta di partecipare a quel mistero a cui ci eravamo così assuefatti da darlo
per scontato, al punto da dimenticarlo. E mentre siamo alla sequela di Gesù che
sale a Gerusalemme insieme con i suoi discepoli, siamo “stupiti e pieni di
timore”.
da A.
Schmemann, Great Lent, St. Vladimir’s Seminary Press 1974
Sappiamo
che a 12 anni, Santa Maria Egiziaca abbandonò i genitori per andare ad
Alessandria. Qui condusse una vita molto dissoluta per diciassette anni finché
un giorno vide una nave prossima a far rotta, con a bordo un inconsueto
equipaggio. Chiese chi fossero e dove andassero. Le fu risposto che erano
pellegrini diretti a Gerusalemme per la festa dell’Esaltazione della S. Croce.
Salì anch’ella a bordo, e arrivati a destinazione, il giorno della cerimonia,
giunta sulla soglia del tempio, venne trattenuta da una forza misteriosa.
Impaurita, alzò gli occhi ad un’immagine della Santa Vergine, e fu colta da un
grande pentimento per la vita peccaminosa che aveva condotto fino ad allora.
Poté allora entrare in chiesa e adorare il sacro legno della Croce. Ma non vi restò
a lungo. «Se tu passi il Giordano troverai la pace», le aveva detto la Madonna.
E il giorno dopo, confessata e comunicata, Maria Egiziaca passò il fiume, oltre
il quale si stendeva il deserto dell’Arabia. Da allora visse per 47 anni nel
deserto, sempre sola, senza incontrare né uomini né animali. La carne s’era
disseccata; i capelli erano diventati bianchissimi e lunghi, ma, secondo la
promessa della Vergine, aveva trovato in quel deserto inospitale la pace della
sua anima. Un giorno incontrò il monaco Zosimo a cui chiese di tornare un anno
dopo a portarle i Sacramenti. Un anno dopo Zosimo, come promesso, giunse con
l’Eucaristia sulla riva del Giordano. Poiché la donna ritardava a comparire,
con gran dolore Zosimo levò gli occhi al cielo e pregò: «Signore mio Dio, re e
creatore d’ogni cosa, non defraudarmi del mio desiderio, ma concedimi ch’io
veda ancora questa tua santissima ancella». Poi disse tra sé: «Ora cosa farò io
s’ella viene, che non c’è un’imbarcazione per poter attraversare? Ahimé, sarò
frustrato nel mio desiderio». Mentre così pensava, apparve Maria sull’altro
lato del fiume e Zosima vedendola si rallegrò molto e lodò Dio. Subito vide la
donna fare il segno della croce sull’acqua del fiume e camminare su di essa
come sulla terra. Trascorsero altri dodici mesi, e Zosimo si recò di nuovo nel
deserto, ma stavolta non trovò che il cadavere rinsecchito della Santa
penitente. Un leone lo aiutò con le sue zampe a scavare la fossa per seppellire
la salma. Santa Maria egiziaca prega per noi peccatori!
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