domenica 22 marzo 2015

Quinta Domenica di Quaresima: di Santa Maria Egiziaca





Domenica di Santa Maria Egiziaca

Quanto del cammino fin qui percorso abbiamo fatto nostro? Quanta strada abbiamo fatto sulla via della conversione? Tutto ciò che ci riguarda infatti sta per giungere alla fine. D’ora in poi noi seguiamo i discepoli:“Mentre erano in viaggio per salire a Gerusalemme, Gesù camminava davanti a loro... (e disse loro:) ‘Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’Uomo sarà consegnato ai sommi sacerdoti e agli scribi: lo condanneranno a morte, lo consegneranno ai pagani, lo scherniranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo uccideranno; ma dopo tre giorni risusciterà’” (Marco 10, 32-45). È l’evangelo della quinta domenica. Abbiamo visto come già dalla terza domenica il tono delle liturgie quaresimali sia cambiato. Se durante la prima parte della Quaresima lo sforzo aveva di mira la nostra personale purificazione, ci è dato di capire ora che questa purificazione non è fine a sé stessa, ma ci deve portare alla contemplazione, alla comprensione e all’appropriazione del mistero della croce e della risurrezione. Il significato del nostro sforzo ci è ora rivelato: si tratta di partecipare a quel mistero a cui ci eravamo così assuefatti da darlo per scontato, al punto da dimenticarlo. E mentre siamo alla sequela di Gesù che sale a Gerusalemme insieme con i suoi discepoli, siamo “stupiti e pieni di timore”.

da A. Schmemann, Great Lent, St. Vladimir’s Seminary Press 1974





Sappiamo che a 12 anni, Santa Maria Egiziaca abbandonò i genitori per andare ad Alessandria. Qui condusse una vita molto dissoluta per diciassette anni finché un giorno vide una nave prossima a far rotta, con a bordo un inconsueto equipaggio. Chiese chi fossero e dove andassero. Le fu risposto che erano pellegrini diretti a Gerusalemme per la festa dell’Esaltazione della S. Croce. Salì anch’ella a bordo, e arrivati a destinazione, il giorno della cerimonia, giunta sulla soglia del tempio, venne trattenuta da una forza misteriosa. Impaurita, alzò gli occhi ad un’immagine della Santa Vergine, e fu colta da un grande pentimento per la vita peccaminosa che aveva condotto fino ad allora. Poté allora entrare in chiesa e adorare il sacro legno della Croce. Ma non vi restò a lungo. «Se tu passi il Giordano troverai la pace», le aveva detto la Madonna. E il giorno dopo, confessata e comunicata, Maria Egiziaca passò il fiume, oltre il quale si stendeva il deserto dell’Arabia. Da allora visse per 47 anni nel deserto, sempre sola, senza incontrare né uomini né animali. La carne s’era disseccata; i capelli erano diventati bianchissimi e lunghi, ma, secondo la promessa della Vergine, aveva trovato in quel deserto inospitale la pace della sua anima. Un giorno incontrò il monaco Zosimo a cui chiese di tornare un anno dopo a portarle i Sacramenti. Un anno dopo Zosimo, come promesso, giunse con l’Eucaristia sulla riva del Giordano. Poiché la donna ritardava a comparire, con gran dolore Zosimo levò gli occhi al cielo e pregò: «Signore mio Dio, re e creatore d’ogni cosa, non defraudarmi del mio desiderio, ma concedimi ch’io veda ancora questa tua santissima ancella». Poi disse tra sé: «Ora cosa farò io s’ella viene, che non c’è un’imbarcazione per poter attraversare? Ahimé, sarò frustrato nel mio desiderio». Mentre così pensava, apparve Maria sull’altro lato del fiume e Zosima vedendola si rallegrò molto e lodò Dio. Subito vide la donna fare il segno della croce sull’acqua del fiume e camminare su di essa come sulla terra. Trascorsero altri dodici mesi, e Zosimo si recò di nuovo nel deserto, ma stavolta non trovò che il cadavere rinsecchito della Santa penitente. Un leone lo aiutò con le sue zampe a scavare la fossa per seppellire la salma. Santa Maria egiziaca prega per noi peccatori!




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