sabato 13 novembre 2010

14 Novembre memoria di San Filippo Apostolo


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Il 14 Novembre nel sinassario bizantino si fa memoria di San Filippo uno dei dodici Apostoli. Filippo era della città di Betsaida in Galilea, è appena citato nei Vangeli di Matteo, Marco e Luca. Giovanni lo presenta per la prima volta mentre fa il conto di quanto costerebbe sfamare la turba che è al seguito di Gesù (6,57). E, più tardi, quando accompagna da Gesù, dopo l’ingresso in Gerusalemme, alcuni “Greci” venuti per la Pasqua: quasi certamente “proseliti” dell’ebraismo, di origine pagana (12,21 ss.). Nell’ultima cena, Filippo è uno di quelli che rivolgono domande ansiose a Gesù. Gli dice: "Signore, mostraci il Padre e ci basta", attirandosi dapprima un rilievo malinconico: "Da tanto tempo sono con voi, e tu non mi hai ancora conosciuto, Filippo?". E poi arriva, a lui e a tutti, il pieno chiarimento: "Chi ha visto me, ha visto il Padre".
Dopo l’Ascensione di Gesù, troviamo Filippo con gli altri apostoli e i primi fedeli, allorché viene nominato Mattia al posto del traditore Giuda (Atti degli apostoli, cap. 1)



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Abbandonate le cose della terra, hai seguito Cristo, e segnato con l’ispirazione del Santo Spirito, da lui sei stato inviato tra le genti perdute per convertire gli uomini alla luce della conoscenza di Dio, o apostolo Filippo; compiuta la lotta del tuo divino desiderio, tra molteplici supplizi hai consegnato la tua anima a Dio. Supplicalo, o beatissimo, di donarci la grande misericordia.



Apolilitìkion


O santo Apostolo Filippo, intercedi presso il Dio misericordioso perché conceda alle anime nostre la remissione delle colpe.


venerdì 12 novembre 2010

13 Novembre, Memoria di San Giovanni Crisostomo Arcivescovo di Costantinopoli




















Apolitikion:


Ἡ τοῦ στόματός σου καθάπερ πυρσός ἐκλάμψασα χάρις, τὴν οἰκουμένην ἐφώτισεν· ἀφιλαργυρίας τῷ κόσμῳ θησαυροὺς ἐναπέθετο· τὸ ὕψος ἡμῖν τῆς ταπεινοφροσύνης ὑπέδειξεν. Ἀλλὰ σοῖς λόγοις παιδεύων, πάτερ Ἰωάννη Χρυσόστομε, πρέσβευε τῷ Λόγῳ Χριστῷ τῷ Θεῷ, σωθῆναι τὰς ψυχὰς ἡμῶν.


La grazia della tua bocca, che come torcia rifulse, hai illuminato tutta la terra, hai deposto nel mondo tesori di generosita, e ci hai mostrato la sublimita dell'umilta. Mentre tu ammaestri con le tue parole, o padre Giovannni Crisostomo, intercedi presso il Verbo, Cristo Dio, per la salvezza delle anime nostre.



Απολυτίκιον Αγίου Ιωάννου Χρυσοστόμου

mercoledì 10 novembre 2010

Iraq, cristiani sotto attacco a Baghdad: vogliono cacciarci

In Iraq "vogliono cacciarci via, e ci stanno riuscendo", afferma drammaticamente l'arcivescovo siro-cattolico di Baghdad, Atanase Matti Shaba Matoka, dopo l'ennesimo attacco contro la comunità cristiana, che stamattina ha causato 6 morti e 33 feriti.

In Iraq "vogliono cacciarci via, e ci stanno riuscendo", afferma drammaticamente l'arcivescovo siro-cattolico di Baghdad, Atanase Matti Shaba Matoka, dopo l'ennesimo attacco contro la comunità cristiana, che stavolta ha causato 6 morti e almeno 33 feriti, stando al Ministero della Difesa iracheno. Quella di questa mattina è la seconda ondata di attentati nel giro di poche ore. Solo ieri sera tre case appartenenti a cristiani appartenenti a famiglie cristiane sono state prese di mira da attentati dinamitardi, fortunatamente senza causare vittime. Questa mattina, tra le 4 e le 6 del mattino "colpi di mortai e dieci ordigni artigianali", come riporta l'Ansa, "sono stati utilizzati contro le abitazioni di cristiani in diverse parti di Baghdad", causando stavolta 6 morti e decine di feriti. Sembra che gli ordigni siano stati piazzati davanti alle porte delle abitazioni. E in Iraq i cristiani vivono nel terrore, essendo tornati nuovamenti nel mirino di Al Qaida dopo il sanguinoso attacco del 31 ottobre scorso quando fu attaccata la cattedrale di Nostra Signora della Salvezza, e morirono 44 cristiani e due sacerdoti. E in quella stessa chiesa molti fedeli si sono riuniti dopo gli attacchi di oggi insieme all'arcivescovo Matoka, che denuncia che "il Governo non fa nulla per fermare quest'ondata di violenza" che li sta travolgendo. "Vogliono cacciarci via, e ci stanno riuscendo. Un profondo sconforto avvolge la nostra comunità - continua l'arcivescovo - L'ondata di attacchi è sempre più forte. Dieci giorni fa la strage nella nostra cattedrale. Oggi hanno colpito le nostre case. Le famiglie piangono, tutti vogliono fuggire". E infatti in sette anni i cristiani in Iraq sono passati da 800mila fedeli a meno di 450mila, mentre a Baghdad ne sono rimasti circa 150mila visto che i terroristi "stanno dando la caccia ai cristiani in ogni quartiere della città", ricorda patriarca caldeo di Baghdad, Emmanuel III Delly. L'arcivescovo Athanasios Dawood, da Londra, qualche giorno fa aveva invitato i cristiani a fuggire dall'Iraq, affermando: "Se restano saranno finiti, uno dopo l'altro". Appello che non è piaciuto al primo ministro iracheno, Nuri Al Maliki, che non vuole che si inviti all'esodo dei cristiani da quelle terre martoriate.

Redazione

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