domenica 31 luglio 2011

Il Digiuno della Dormizione


St. Lawrence Orthodox Church

Padre Thaddaeus Hardenbrook



In piedi al tuo letto di morte, gli Apostoli gridarono ad alta voce con meraviglia:

Il Palazzo del Re si ritira: l’Arca della santità è sollevata in alto.

Che le porte si spalanchino e che la Porta di Dio

possa entrare nella abbondante gioia,

Lei che chiede incessantemente grande misericordia sul mondo.


Diversi anni fa, condivisi con un pellegrino ortodosso il pensiero che il Digiuno della Dormizione, anche se breve, fosse spiritualmente molto intenso e che le persone sembravano avere più difficoltà in quelle due settimane che nel lungo Digiuno degli Apostoli. Senza esitazione rispose: “Certo! La Quaresima è il (tempo) più difficile, ma dopo Cristo, chi il diavolo odia di più? La santa Madre di Dio!”. E come è vero! Molti anni il Digiuno della Dormizione ci prende alla sprovvista. La nostra carne geme, “ma il Digiuno degli Apostoli si è appena concluso!”. Tuttavia, quello della Dormizione è un digiuno estremamente importante. È breve ma intenso, dunque un’ottima opportunità per l’esercizio spirituale. In primo luogo, compiamo il breve ma rigoroso Digiuno della Dormizione con cura e attenzione, perché amiamo la Madre di Dio. Lei ci aiuta, ci ama, attende alle nostre esigenze, e con l’audacia di una madre, intercede presso il suo Figlio per nostro conto, non perché Egli non conosca già i nostri bisogni, ma perché è quello che una madre amorevole fa! Lei è la prima dei santi, la prima cristiana, la prescelta, il roveto che ardeva senza consumarsi, l’arca, il tabernacolo, il calice e la porta della salvezza. Lei ci ama perché siamo di suo Figlio. Ama ciò che Egli ama. Onorando Lei onoriamo Lui, e a motivo di Lui onoriamo Lei. In secondo luogo, osserviamo il Digiuno della Dormizione con diligenza, perché Satana e i suoi demoni odiano Colei che amiamo. Essi vorrebbero che Lei fosse disonorata e, ancor peggio, dimenticata, perché l’incarnazione di Cristo attraverso di Lei è stata l’occasione per la salvezza per tutta l’umanità e la deificazione-adozione da parte del Padre in consanguineità spirituale con il Figlio. Facciamo attenzione a questa realtà ogni anno, dopo la Risurrezione, le forze delle tenebre disprezzano maggiormente la Dormizione di Maria. Ha creduto, è stata salvata, ha sofferto ed è stata perseguitata per amore di suo Figlio. Il suo amore per Lei non poté sopportare che Ella dovesse esperire il decadimento nella tomba, così Lui la prese corporalmente in cielo dopo la sua morte. Durante il digiuno della Dormizione di ogni anno, troviamo il tempo per rileggere il racconto della morte della Vergine Maria e della sua corporea assunzione. Toccherà le vostre anime e vi stimolerà spiritualmente. Ed è una grande avventura! Gli Apostoli si ritrovano presi sulle nubi e portati a Gerusalemme dai vari continenti dove erano andati ad evangelizzare. I capi degli ebrei che complottano per uccidere la Vergine benedetta, temendo che in seguito possa risorgere dopo la sua morte come era accaduto per suo Figlio. Un fulmine sorge dalla sua casa per sconfiggere gli aggressori ebrei. Dopo la sua morte, un uomo ha le mani tagliate dalla spada di un angelo per aver tentato di rovesciare la sua bara, mentre era in processione. Si pente, è guarito dalla preghiera, e si unisce al corteo funebre, glorificando il vero Dio e testimoniando la santità di sua Madre. L’apostolo Tommaso arriva in ritardo e vede la Theotokos ascendente corporalmente in cielo. Come dono Lei getta a Tommaso la sua cintura (che è conservata sul Monte Athos). Gli Apostoli e i discepoli quindi aprono la sua tomba, e lei non c’è. Il mese di agosto è materialmente e spiritualmente un momento di transizione. La fine dell’estate è in vista, l’ultima occasione di vacanze è compressa, e si pianifica per l’inizio della scuola. È pure un momento di transizione liturgico, perché la celebrazione annuale del viaggio salvifico di Cristo sulla terra sta volgendo al termine. Il Figlio di Dio incarnato è stato racchiuso fisicamente nel grembo di Maria, la Theotokos, quindi, la celebrazione liturgica del Suo ministero sulla terra è anch’essa incapsulata all’interno della sua vita. Abbiamo iniziato l’anno liturgico con la festa della sua Nascita e terminiamo ora con la festa della sua Dormizione.


da: www.tradizione.oodegr.com

venerdì 29 luglio 2011

Abbiamo trovato la tomba di san Filippo

tomba-san-filippo


È stata probabilmente ritrovata la tomba dell'apostolo passato alla storia per il celebre rimprovero rivoltogli da Gesù: "Filippo, da tanto tempo sono con voi e non mi hai conosciuto?" (Giovanni, 14, 9). Il ritrovamento è avvenuto in Anatolia occidentale, precisamente a Pamukkale, l'antica Hierapolis, città in cui Filippo, dopo aver predicato in Grecia e Asia Minore, morì. La scoperta si deve alla missione archeologica italiana avviata già nel 1957, e composta oggi da un'équipe internazionale diretta dal 2000 da Francesco D'Andria, docente all'università del Salento. La ricerca della tomba di san Filippo va dunque avanti da molto tempo. Un risultato importante si ebbe già nel 2008, quando l'équipe riportò alla luce la strada processionale percorsa dai pellegrini per raggiungere il sepolcro dell'apostolo. E finalmente quest'anno - ci racconta telefonicamente dalla Turchia il direttore della missione - "accanto al Martyrion (edificio di culto ottagonale costruito sul luogo dove forse Filippo fu martirizzato), abbiamo individuato una basilica del V secolo a tre navate. Questa chiesa fu costruita intorno a una tomba romana del I secolo che, evidentemente, era tenuta in enorme considerazione se si decise più tardi di edificarvi attorno una basilica. Si tratta di una tomba non a fossa, ma a sacello, con tanto di frontone e camera funeraria". Ebbene, collegando tra loro questi e molti altri elementi, "siamo giunti alla certezza - conclude D'Andria - di aver individuato la tomba dell'apostolo Filippo, che era al centro di tutto il sistema di pellegrinaggio a lui legato". Nel IV secolo, Eusebio di Cesarea scrisse che due stelle brillavano in Asia: Giovanni, sepolto a Efeso, e Filippo "che riposa a Hierapolis". In effetti non vi sono dubbi che l'apostolo di Betsaida di Galilea, poi al centro di alcuni testi apocrifi di tendenza gnostica, terminò i suoi giorni a Gerapoli. E la città a lungo si gloriò di lui e delle sue quattro figlie, dotate - stando al racconto di Eusebio (Storia ecclesiastica, III, 39, 9) - di carisma profetico. Controversa, invece, è la questione legata alla morte dell'apostolo. Secondo la tradizione più antica infatti egli non morì martire - così sostiene Eracleone, negli Stromatèis di Clemente Alessandrino (IV, 71, 3) - mentre gli apocrifi raccontano che subì il martirio per mano romana.

(©L'Osservatore Romano 29 luglio 2011)

martedì 26 luglio 2011

Il cordoglio del Consiglio ecumenico delle Chiese per gli attentati in Norvegia




“La Norvegia ha sperimentato un livello di violenza orribile e senza precedenti contro persone innocenti”: è il commento del segretario generale del Consiglio ecumenico delle Chiese (Cec), il rev. Olav Fykse Tveit, dopo i due attentati che hanno sconvolto la città di Oslo. Una situazione drammatica che ha colpito profondamente il rev. Tveit, essendo egli norvegese d’origine: “L’attacco alle istituzioni principali di una società democratica e a giovani innocenti riuniti per discutere su temi politici mi ha lasciato scioccato. Sono profondamente addolorato, soprattutto perché tutto questo è successo nel mio amato Paese”. “In un momento come questo – ha aggiunto il segretario generale del Cec – il popolo ed il governo norvegese hanno bisogno della solidarietà internazionale e delle preghiere di tutta la Chiesa. Ora, anche noi conosciamo la realtà di tanti altri Paesi nel mondo in cui la violenza colpisce vite innocenti”. Per questo, il rev. Tveit ha chiesto a tutte le Chiese appartenenti al Cec di pregare affinché “la Norvegia riesca a rimanere unita anche in futuro, come un Paese aperto e amante della pace”. “Restiamo uniti per un mondo di giustizia e pace – ha continuato il Pastore – senza odio né vendetta, ma con i valori della democrazia, tutelando la dignità e i diritti umani di ogni persona, perché siamo tutti creati ad immagine di Dio”. Infine, il Cec ha assicurato preghiere di suffragio per tutte le vittime degli attentati ed i loro familiari. (I.P.)



lunedì 25 luglio 2011

‎25 LUGLIO: Dormizione di S. Anna



Ζωὴν τὴν κυήσασαν, ἐκυοφόρησας, ἁγνὴν Θεομήτορα, θεόφρον Ἄννα, διὸ πρὸς λῆξιν οὐράνιον, ἔνθα εὐφραινομένων, κατοικία ἐν δόξῃ, χαίρουσα νῦν μετέστης, τοῖς τιμῶσί σε πόθῳ, πταισμάτων αἰτουμένη, ἱλασμὸν ἀειμακάριστε.