A
Te mio preziosissimo amore, a chi l’ha
cercata l’anima mia, a chi ho presentato la mia anima dedicandola fino alla
morte senza nessuna condizione, a Te scrivo con tutti i dolori Chiesa mia.
Inizio con un grido di dolore dal più
profondo del cuore, grido che raggiunge l’alto dei cieli, cieli che piangono piovendo in abbondanza, sperando che questa acqua serva come lavacro dei cuori e dei corpi.
E all’improvviso
Non trovo nessuno che partecipa alla Tua
festa, quando il tuo Sposo è presente, perché i presenti sono presenti assenti.
Contemplo la Tua bellezza o Sposa dello Sposo e lo vedo sfuocato, perché hai
perso tanto tempo guardando alla Tua
bellezza esteriore. Hai perso la Tua ricchezza come Sposa, che attira i
partecipanti alla celebrazione e sei diventata un museo che contiene i più bei
pezzi d’arte, attiri gli occhi per un certo tempo ma distrai le anime fino
all’eternità.
Che Sposa sei
diventata?
Una Sposa fatta
di pietre morte? O una Sposa fatta di pietre addormentate che sperano nella resurrezione?
Te lo dico senza esitazione e senza paura:
sei in tutti e due i casi morta, perché se non troverai il modo di fare tornare
i partecipanti allo Sposo per la celebrazione, per la loro salvezza, per
prendere la Sua benedizione per poter fruire amore eterno verso tutti, là avrai
compiuto la Tua missione e avrai il diritto di essere il Corpo Misterioso di
Cristo, obbedendo allo Sposo non come un tiranno, ma con umiltà e amore come
eri nei primi tempi, celebravi nei tempi della persecuzione con i figli tuoi
senza paura, ma con estrema passione per incontrarlo sotto qualunque
condizione, fino al martirio, come segno d’amore eterno per il tuo Amore, Sposo
e salvatore nostro Signore Gesù Cristo.
Allora mia cara amata da Dio, come sei
tu che intercedi chiedendo tutte le grazie celesti nella presenza dello Spirito
Santo, su di noi abitanti di questa terra, fa che i credenti celebrano la
presenza del Tuo Sposo con amore e passione e non preoccuparti della tua
bellezza esteriore, rivestiti del Mantello
di Luce come vestito da Sposa e sii fiera della Tua ricchezza interna, che è la
Tua vera bellezza.
Perché la
bellezza non è quella del corpo ma quella dell’anima
Ti scrivo piangendo del mio dolore ma
spero di tutto il mio cuore che tutti i credenti ti piangono non di dolore ma
per la mancanza e per amore. Spero che Tu sii La Sposa che ci porta allo Sposo
e ci salviamo da una lacrima. Che questa lacrime sia un fiume come il Jordano
per un nuovo battesimo per il lavaggio delle anime, e per poter portare l’abito
di luce per ospitare nei nostri cuori Lo Sposo nel tempo che verrà. E cosi
potremmo aspettarlo con coscienze chiara e cuori pronti in ogni minuto per
elevarci con Lui.
Siamo in questi giorni, portati dalle
onde delle tentazioni e dei peccati di questo mondo materiale, che ci manda
dove non vogliamo andare, per cui ci serve il Tuo grido: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; ravvedetevi e credete
al vangelo» (Mar. 1:15).
E cosi concludo la mia lettera a Te, o
Chiesa mia amata da Dio, perché hai da scegliere tra le due strade perché Tu
sei il Regno di Dio sulla Terra e la porta del Suo Regno Celeste, allora sii
attenta ai tuoi passi e che siano ben stabili, perche ti stiamo seguendo,
allora o andremmo in inferno se terrai ancora la tua attenzione alla Tua
bellezza esterna, o arriveremmo al Regno per godere la Pace Eterna tra le mani
del nostro creatore se Tu terrai il Tuo vestito di Luce che ci illumina ;la
Vera Strada verso il Regno Celeste.
Hai avuto tutti i doni del tuo
fondatore, per cui devi perseguire i suoi passi con certezza e fermezza,
imitandolo nell’Umiltà l’Amore fino al Martirion. Dio che ha parlato ai suoi
nell’Antico Testamento è ancora in comunicazione con la Sua Sposa oggi per cui
riceviamo tramite Te il perdono per poter essere veramente portatori della Sua
Parola che vive nei nostri cuori.
Il Regno di Dio è presente
misteriosamente nel seno della Chiesa, nei cuori dei fedeli come semi del Regno
Celeste, e come il suo Piccolo Gregge (Lc 12:32).
Michel Skaf, alunno P.C.G.