Il ragazzo non può lasciare suo padre perché, se lo
lasciasse, suo padre morirebbe
(Gen. 44,22)
Tutto il mondo sta
parlando della dimissione del Santo Padre, che ha proclamato in pubblico che si
ritirerà in un monastero dentro le mura vaticane, per dedicarsi alla preghiera,
un atto umilissimo della sua parte, e nello stesso momento è una nuova chiamata
a ognuno di noi di ritirarsi nella preghiera almeno una volta nella nostra
vita. Ha scelto il momento giusto per lui, cercando sempre di pensare al bene
comune di tutti i suoi figli, come padre saggio e maestro umile.
Ci accompagnerà nella
sua preghiera, come anche lo dovremmo accompagnare nella nostra, è il nostro
padre che si è umiliato per poter darci il meglio come cristiani, il gregge
affidato alla sua cura, e come essere umani, gregge che ci ha dato Gesù la sua parola
per proclamarla a essi.
È vero padre, che ha
rispettato l’età la situazione odierna e le esigenze del suo gregge, vedendo
che la sua salute non lo permetterà a portare a termine il suo mandato, ha
pregato il Signore e con l’aiuto dello Spirito Santo, ha concluso il suo
mandato su questa Sede, ma lo compierà nella preghiera in un altro modo
cercando sempre il bene del gregge affidato a Romano Pontefice.
«L'ho fatto davanti al Signore che mi ha scelto invece di tuo padre e
di tutta la sua casa per stabilirmi principe d'Israele, del popolo del Signore;
sì, davanti al Signore ho fatto festa. Anzi mi abbasserò anche più di così
e mi renderò umile ai miei occhi; ma da quelle serve di cui parli, proprio da
loro, sarò onorato!» (2Sam 6,21-22).
In diritto canonico la
chiameranno Sede Vacante, ma in teologia la chiameremo Sede Piena di Speranza,
d’Amore e dello Spirito Santo, che unendo la nostra preghiera con quella dei
padri sinodali, arriveremo assieme ad avere il Padre, il Pastore il Vicario di
Cristo, che renderà questa Sede Pienissima d’amore paterno e fraternità
illimitata verso tutti. «A causa della
vostra poca fede; perché in verità io vi dico: se avete fede quanto un granello
di senape, potrete dire a questo monte: "Passa da qui a là", e
passerà; e niente vi sarà impossibile» (Mt 17, 22). Abbiate Fede in Dio nostro
creatore, e siate sicuri che è stato, è e sarà sempre con noi, tramite la sua
Chiesa, la sua parola, e il suo vicario, che seguendo i passi di Mosè e
ascoltando il consiglio del suo suocero farebbe il miglio per tutti.
Ascolta la mia voce; io ti darò un
consiglio, e Dio sia con te: sii tu il rappresentante del popolo davanti a Dio,
e porta a Dio le loro cause. Insegna loro i decreti e le leggi,
mostra loro la via per la quale devono camminare e quello che devono fare; ma
scegli fra tutto il popolo degli uomini capaci e timorati di Dio: degli uomini
fidati, che detestino il guadagno illecito; e stabiliscili sul popolo come capi
di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine e capi di decine. Essi
dovranno amministrare la giustizia al popolo in ogni circostanza. Essi
riferiscano a te su ogni questione di grande importanza, ma ogni piccolo affare
lo decidano loro. Così alleggerirai il tuo carico, ed essi lo porteranno con
te. Se tu fai questo, e se Dio te lo conferma, tu potrai resistere; anche
tutto questo popolo arriverà felicemente al luogo che gli è destinato» (Es 18:
19,23).
Un augurio di vita
santa al Santo Padre, e una preghiera del fin fondo del nostro cuore ai padri
sinodali che siano accompagnati del Santo Spirito per poter scegliere il
successore di Pietro, il Vicario di Cristo e il Vero Fratello di tutti
cristiani e musulmani, cercando sempre il bene della chiesa e la pace del
mondo. Amen.
Michel
Skaf, alunno P.C.G.