Creazione del Collegio Greco da papa Gregorio XIII: lo scopo, il palazzo e la chiesa.
Il 13 gennaio 1576 con la Bolla In Apostolicae Sedis specula, papa Gregorio XIII eresse a Roma un Collegio pro Graecis ex Graecia et ex aliis provinciis ubi reperiuntur. Lo scopo era quello di offrire istruzione a quanti, dopo la rovina dell’Impero Bizantino, erano privi di scuole, con il desiderio di ricondurre i greci alla unità cattolica. Acquistato un palazzo nella via denominata più tardi del Babuino, si iniziٍ in vicinanza, nel 1580, la fabbrica di una chiesa che fu dedicata a S. Atanasio, la prima che abbia avuto le torri sulla facciata. Questa costruzione fu poi unita al Collegio con un cavalcavia nel 1623. La facciata attuale del Collegio è stata edificata, nel 1768 da Clemente XIII, e restaurata, come pure l'interno della chiesa, prima verso il 1800, epoca in cui fu collocata la nuova iconostasi, poi nel 1929‑1930. Nell’interno del Collegio l'ala occupata attualmente dalle stanze degli alunni è degli anni 1885‑1886.
La prima direzione del Collegio.
I primi Rettori furono religiosi di diversi Ordini ed anche sacerdoti secolari latini. Il vero direttore però fu da principio il Cardinale Santoro, il quale diede al Collegio le prime Regole, il 5 giugno 1583, presto completate nell'ottobre 1584. Il l settembre 1586 col Motu proprio Cum ex antiqua, Sisto V riservò agli alunni del Collegio il privilegio di cantare l’epistola ed il vangelo in greco nelle messe papali solenni. Il 29 settembre 1591 i Gesuiti, chiamati dal Cardinale Santoro con l'approvazione di Gregorio XIV, ne presero la direzione e la conservarono fino al 1602. Dal 1602 fino all'ottobre 1622, il Cardinale Benedetto Giustiniani, Protettore, si riservò di nuovo la direzione e chiamò a rettore un religioso Somasco, affidando l'insegnamento ad alcuni Domenicani; ai quali non tardò a rimettere anche il Rettorato, senza però cedere il Collegio all'Ordine stesso. Morto il Cardinale Benedetto Giustiniani il 27 marzo 1621, i più illustri dei Greci allora presenti in Roma pregarono Gregorio XV, eletto al sommo Pontificato il 9 febbraio, di affidare di nuovo il Collegio ai Gesuiti. Questi ne ripresero la direzione il 31 ottobre tenendola fino alla soppressione della Compagnia nel 1773.
Un collegio per futuri sacerdoti (1624) e l’affidamento ai Benedettini (1897).
Il 23 novembre 1624 papa Urbano VIII con la costituzione Universalis Ecclesiae regimini determinò le Regole che cambiarono in qualche modo il carattere del Collegio: esso fu riservato da allora in poi soltanto a coloro che aspiravano allo stato ecclesiastico. Nel 1773, il Collegio passò sotto la diretta dipendenza della S. C. di Propaganda, la quale lo governava per mezzo di un Deputato o Presidente preso dal clero secolare romano. Costui conservò la direzione del Collegio fino al 6 luglio 1886, giorno in cui Leone XIII, riservandosi di prendere definitive misure sul regime del Collegio, risolse di affidarne interinalmente la direzione ai Resurrezionisti, sotto la piena dipendenza dell'Em.mo Prefetto di Propaganda quale Protettore, e del Segretario della medesima come Presidente. La Propaganda decise finalmente di dare una direzione stabile al Collegio nella Congregazione del 27 gennaio 1890, risolvendo di riconsegnarlo ai Padri Gesuiti, che lo avevano diretto per tanto tempo; e cosى avvenne il 5 maggio seguente. Nel 1896, Leone XIII separò i ruteni dagli altri, aprendo un Collegio ruteno che ebbe a direttori i Gesuiti del Collegio Greco. Il Pontefice chiamò allora a reggere quest'ultimo i Benedettini confederati. Ne presero possesso il 26 ottobre 1897, ed il Motu proprio Sodalium Benedictinorum del 15 dicembre seguente, mentre sostituiva l'Abate‑Primate dell'Ordine ‑col titolo di Procuratore Apostolico del Collegio‑ al Cardinale Protettore, prescriveva che i giovani fossero educati integralmente secondo il proprio rito, dando ai monaci addetti al Collegio la facoltà di celebrare nel medesimo. Nel 1919 fu stabilito dai Superiori dell'Ordine, che la direzione del Collegio fosse affidata esclusivamente alla Congregazione benedettina belga e, dal 1956, al Monastero di Chevetogne.
Archimandrita Manel Nin
Un saluto ed un augurio per la migliore risucita del blog.
RispondiEliminaDiacono Rosario Sepa Caruso
Ringraziamo il Diacono Caruso, ci ha fatto molto piacere ricevere un pensiero ed un saluto da un ex-alunno del collegio.
RispondiEliminaTi facciamo i nostri migliori auguri.
E' un piacere leggervi e avere notizie del Collegio. Vi assicuro la mia preghiera.
RispondiEliminadon Salvatore Cunsolo
Arciprete Emerito di Santa Cristina Gela
Il sottoscritto, originario dell'area grecofona della provincia di Reggio Calabria, è grato al Collegio per l'opera che svolge in favore dell'unità dei cattolici e degli ortodossi. Segnala la straordinaria attività di Padre Giacomo Engels, la cui presenza costante nella zona grecanica reggina ha fatto rivivere la bella liturgia bizantina. Chiedo che qualche altro suo confratello lo affianchi nel prezioso lavoro. Fortunato Mangiola
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