martedì 5 gennaio 2010

La Santa Teofania del Signore nostro Gesù Cristo





ANTIFONE

En exòdho Israìl ex Eghìptu, ìku Iakòv, ek laù varvàru.

Igàpisa, òti isakùsete Kìrios tis fonìs tis dheiseòs mu.
Sòson imàs, Iiè Theù, o en Iordhàni ipò Ioànnu vaptisthìs, psàllondàs si: Alliluia.

Exomologhìsthe to Kirìo, oti agathòs, òti is ton eòna to èleos aftù.

TROPARI

En Iordhàni vaptizomènu su Kìrie, i tis Triàdhos efaneròthi proskìnisis; tu gar Ghennìtoros i fonì prosemartìri si, agapitòn se Iiòn onomàzusa; ke to Pnèvma en ìdhi peristeràs evevèu tu lògu to asfalès. O epifanìs, Christè o Theòs, ke ton kòsmon fotìsas, dhòxa si.

Mentre tu eri battezzato nel fiume Giordano, o Signore, si rendeva manifesta l’adorazione della Trinità; infatti la voce del Genitore ti rendeva testimonianza, chiamandoti Figlio diletto, e lo Spirito Santo sotto forma di colomba, confermava la parola infallibile. O Cristo Dio, che ti sei manifestato a noi ed hai illuminato il mondo, gloria a Te.

Epefànis sìmeron ti ikumèni, ke to fos su, Kìrie, esimiòthi ef’imàs en epignòsi imnùndas se: Ìlthes, efànis, to fos to apròsiton.

Oggi sei apparso al mondo e la tua luce, o Signore, si è manifestata su di noi, che, rischiarati, ti inneggiamo: Sei venuto, ti sei manifestato, o luce inaccessibile.

TRISAGHION

Osi is Christòn evaptìsthite, Christòn enedhìsasthe. Allilùia.

Quanti siete stati battezzati in Cristo, di Cristo vi siete rivestiti. Alliluia.

EPISTOLA (Tito 2,11-14.3,4-7)

Diletto figlio Tito, è apparsa la grazia di Dio, apportatrice di salvezza per tutti gli uomini, che ci insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani e a vivere con so-brietà, giustizia e pietà in questo mondo, nell’attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo; il quale ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formarsi un popolo puro che gli appartenga, zelante nelle opere buone. Quando però si sono manifestati la bontà di Dio, salvatore nostro, e il suo amore per gli uomini, egli ci ha salvati non in virtù di opere di giustizia da noi compiute, ma per sua misericordia mediante un lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo, effuso da lui su di noi abbondantemente per mezzo di Gesù Cristo, salvatore nostro, perché giustificati dalla sua grazia diventassimo eredi, secondo la speranza, della vita eterna.

VANGELO (Mt. 3,13-17)

In quel tempo Gesù dalla Galilea andò al Giordano da Giovanni per farsi battezzare da lui. Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: “Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?”. Ma Gesù gli disse: “Lascia fare per ora, poiché convie-ne che così adempiamo ogni giustizia”. Allora Giovanni acconsentì. Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. Ed ecco una voce dal cielo che disse: “Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto”.

MEGALINARIO

Megàlinon, psichì mu, ton en Iordhàni elthònda vaptisthìne. O ton ipèr nun tu tòku su thavmàton Nìnfi pànaghne, Mìter evloghimèni. Dhi ‘is tichòndes pandelùs sotirìas, epàxion krotùmen os everghèti dhòron fèrondes ìmnon evcharistìas.

Esalta, o anima mia, colui che venne a battezzarsi nel Giordano. Oh, gli incredibili prodigi del tuo Figliolo, Sposa purissima e Madre benedetta. Noi lodiamo te qual nostra benefattrice, per cui abbiamo ottenuto l’intera nostra salvezza, offrendoti in dono l’inno della riconoscenza.

KINONIKON

Epefàni i chàris tu Theù, i sotìrios pàsin anthròpis. Allilùia.


La grazia salvatrice di Dio s’è mostrata a tutti gli uomini.

Απολυτίκιον Θεοφανείων


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