giovedì 9 febbraio 2012

La nuova Costituzione e il Patriarca ecumenico



ISTANBUL , 7. Il Patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo, è stato invitato a partecipare ai lavori dell'Assemblea nazionale turca riguardanti la redazione della nuova Costituzione, in particolare sul tema delle minoranze religiose. Nella seconda metà del mese di febbraio — riferisce l’agenzia France Presse — la guida spirituale della Chiesa greco-ortodossa fornirà il suo parere nell’ambito di una speciale commissione p a r l a m e n t a re che, successivamente, ascolterà anche i responsabili delle altre comunità religiose riconosciute nel Paese (armena, siriaca ed ebraica). In Turchia, nazione a stragrande maggioranza musulmana, il passo è valutato positivamente dalle minoranze religiose, che vedono aumentare lo spazio e la considerazione riservati loro dallo Stato. In particolare — informa l’agenzia Fides — si auspica che, nel processo di revisione e riforma della nuova carta costituzionale, venga concesso il riconoscimento giuridico e la rappresentanza legale alla Chiesa cattolica di rito latino. Fra gli ulteriori passi di apertura verso le minoranze, c’è poi la proposta di legge, in preparazione al ministero della Pubblica Istruzione, per consentire alle scuole delle minoranze religiose di accettare i bambini della loro comunità che non sono cittadini turchi. Il progetto di legge prevede che i bambini stranieri dei gruppi greco-ortodosso, armeno, siriaco ed ebraico possano ricevere l’istruzione nelle scuole della loro comunità. In tal modo si farà fronte al rischio di chiusura delle scuole delle minoranze religiose per carenza di studenti. Va infine ricordato il decreto dell’agosto scorso con il quale il Governo di Ankara ha deciso di restituire alle comunità religiose i beni confiscati negli anni Trenta del secolo scorso. Nel novembre scorso, la Direzione generale delle fondazioni in Turchia (un organismo governativo) ha concesso la personalità giuridica alle fondazioni appartenenti alle minoranze religiose non islamiche riconosciute nel Trattato di Losanna del 1923. Il primo passo ufficiale è stato il riconoscimento giuridico per la fondazione dello storico liceo greco «Beyoglu». La decisione è stata accolta con favore dalle comunità religiose minoritarie, come quella cristiana di rito greco, armena ed ebraica: tutte minoranze che, per gestire opere sociali e di carità come ospedali e scuole, hanno dovuto necessariamente creare fondazioni private, non disponendo esse stesse di personalità giuridica. Diverso, com’è noto, il caso della Chiesa cattolica latina, che non è fra le comunità riconosciute nel Trattato di Losanna.

© Osservatore Romano - 7 febbraio 2012


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