giovedì 28 febbraio 2013

Riflessione...


Il ragazzo non può lasciare suo padre perché, se lo lasciasse, suo padre morirebbe
(Gen. 44,22)  

Tutto il mondo sta parlando della dimissione del Santo Padre, che ha proclamato in pubblico che si ritirerà in un monastero dentro le mura vaticane, per dedicarsi alla preghiera, un atto umilissimo della sua parte, e nello stesso momento è una nuova chiamata a ognuno di noi di ritirarsi nella preghiera almeno una volta nella nostra vita. Ha scelto il momento giusto per lui, cercando sempre di pensare al bene comune di tutti i suoi figli, come padre saggio e maestro umile.
Ci accompagnerà nella sua preghiera, come anche lo dovremmo accompagnare nella nostra, è il nostro padre che si è umiliato per poter darci il meglio come cristiani, il gregge affidato alla sua cura, e come essere umani, gregge che ci ha dato Gesù la sua parola per proclamarla a essi.
È vero padre, che ha rispettato l’età la situazione odierna e le esigenze del suo gregge, vedendo che la sua salute non lo permetterà a portare a termine il suo mandato, ha pregato il Signore e con l’aiuto dello Spirito Santo, ha concluso il suo mandato su questa Sede, ma lo compierà nella preghiera in un altro modo cercando sempre il bene del gregge affidato a Romano Pontefice.

 «L'ho fatto davanti al Signore che mi ha scelto invece di tuo padre e di tutta la sua casa per stabilirmi principe d'Israele, del popolo del Signore; sì, davanti al Signore ho fatto festa. Anzi mi abbasserò anche più di così e mi renderò umile ai miei occhi; ma da quelle serve di cui parli, proprio da loro, sarò onorato!» (2Sam 6,21-22).   

In diritto canonico la chiameranno Sede Vacante, ma in teologia la chiameremo Sede Piena di Speranza, d’Amore e dello Spirito Santo, che unendo la nostra preghiera con quella dei padri sinodali, arriveremo assieme ad avere il Padre, il Pastore il Vicario di Cristo, che renderà questa Sede Pienissima d’amore paterno e fraternità illimitata verso tutti.  «A causa della vostra poca fede; perché in verità io vi dico: se avete fede quanto un granello di senape, potrete dire a questo monte: "Passa da qui a là", e passerà; e niente vi sarà impossibile» (Mt 17, 22). Abbiate Fede in Dio nostro creatore, e siate sicuri che è stato, è e sarà sempre con noi, tramite la sua Chiesa, la sua parola, e il suo vicario, che seguendo i passi di Mosè e ascoltando il consiglio del suo suocero farebbe il miglio per tutti.

Ascolta la mia voce; io ti darò un consiglio, e Dio sia con te: sii tu il rappresentante del popolo davanti a Dio, e porta a Dio le loro cause.  Insegna loro i decreti e le leggi, mostra loro la via per la quale devono camminare e quello che devono fare;  ma scegli fra tutto il popolo degli uomini capaci e timorati di Dio: degli uomini fidati, che detestino il guadagno illecito; e stabiliscili sul popolo come capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine e capi di decine.  Essi dovranno amministrare la giustizia al popolo in ogni circostanza. Essi riferiscano a te su ogni questione di grande importanza, ma ogni piccolo affare lo decidano loro. Così alleggerirai il tuo carico, ed essi lo porteranno con te. Se tu fai questo, e se Dio te lo conferma, tu potrai resistere; anche tutto questo popolo arriverà felicemente al luogo che gli è destinato» (Es 18: 19,23).

Un augurio di vita santa al Santo Padre, e una preghiera del fin fondo del nostro cuore ai padri sinodali che siano accompagnati del Santo Spirito per poter scegliere il successore di Pietro, il Vicario di Cristo e il Vero Fratello di tutti cristiani e musulmani, cercando sempre il bene della chiesa e la pace del mondo. Amen. 

Michel Skaf, alunno P.C.G.  

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