venerdì 14 giugno 2013

Un’altra chiesa in Turchia restituita al culto




ISTANBUL, 13. Come era avvenuto il 15 agosto 2010, quando dopo ottantotto anni di divieti il Governo turco aveva dato l’assenso a celebrare messa nel monastero di Sümela, vicino a Trabzon, anche la chiesa di Santa Macrina la Giovane, a Hasaköy di Niğde, ha potuto riaprire le sue porte domenica scorsa per ospitare un rito liturgico. Erano novant’anni che non succedeva, da quando cioè gli abitanti greci della regione (la Cappadocia, nell’Anatolia Centrale) furono costretti ad abbandonare le loro case e i loro luoghi di culto. Come era stato per Sümela, anche in questo caso a presiedere la celebrazione è stato il Patriarca ecumenico, Bartolomeo, arcivescovo di Costantinopoli.

«Con nostalgia ed emozione — ha detto il Patriarca ecumenico, secondo quanto riferisce Orthodoxie.com — visitiamo la terra assai provata che i nostri padri furono costretti a lasciare per motivi che solo il Signore conosce, novant’anni fa, emigrando in ogni angolo del mondo. In questo momento parlano san Gregorio il Teologo, la tradizione, le pietre, questa chiesa. E il Signore sa quanti gemiti e grida, quanta disperazione e angoscia, da parte dei trentacinquemila greci-ortodossi che vivevano allora a Niğde, vennero sentiti dai nostri avi».

L’arcivescovo di Costantinopoli, dopo la liturgia, ha ringraziato formalmente Ankara e i suoi rappresentanti locali per aver autorizzato il rito — ulteriore segnale di apertura verso le minoranze religiose mostrato dal Governo Erdogan — in una regione, la Cappadocia appunto, alla quale egli è particolarmente legato. Con Bartolomeo hanno concelebrato il metropolita di Proikonnesos, Joseph, e il metropolita di Ikonion, Theoliptos, alla presenza del metropolita di Buenos Aires, Tarasios.
Il Patriarca ha ricordato i martiri cristiani che «sono partiti da questa vita lasciando in eredità valori e civiltà, opere spirituali luminose che non sono state ricoperte dalla polvere e dalle tenebre profonde ma sono state onorate dal mattino del primo giorno della settimana, il mattino della Risurrezione». L’arcivescovo ha successivamente visitato anche la chiesa greca di San Giovanni Battista, oggi in disuso, nel centro di Niğde. Il Governo greco era rappresentato dal vice ministro dell’Agricoltura, Maksimos Harakopulos, e greci erano gran parte dei fedeli che hanno partecipato alla messa, assieme a membri — riferisce l’Hurriyet Daily News — di varie associazioni provenienti dal Paese ellenico, da Istanbul e dall’A rg e n t i n a .  
La chiesa di Santa Macrina la Giovane fu costruita nel 1858 nella località di Hasaköy.  Nata nel 327 a Cesarea di Cappadocia, Macrina è nota, oltre che per la sua vita dedicata alla santità e all’istruzione religiosa delle ragazze, per aver avuto due fratelli illustri, Basilio di Cesarea e Gregorio di Nissa

http://www.orientecristiano.com


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